I sobborghi della paura – Gheorghe Vidican

Esercizio ben riuscito dai poemi dei “I Sobborghi della paura” di Gheorghe Vidican, in quanto predestinati ad una lettura oltre tempo e spazio, l’autore riempendo con la sua proverbiale generosità le sue e le nostre mani da mendicanti con una visionaria e ricca di forme espressività poetica. Chi non si ritrova nella metafora del mendicante può solo ricordare quante volte le proprie aspettative non hanno trovato un riscontro nella vita reale e allora rientra il meccanismo della compensazione spirituale ed il rito antico del guaritore che riesce a curare con una vibrazione alta fatta da parole, in grado di sollevare l’anima e di colmare il vuoto. La vibrazione del verso vidichiniano oscilla tra la delicatezza di un haiku e la penetrante profondità dell’aforisma. Potete già prepararvi un quaderno e trascrivere i finali dei poemi, veri verdetti poetici di grande spessore lirico, liberatori e catartici.

Sarebbe da svelare e mettere per iscritto la vostra risposta alla domanda posta nel poema “La poesia è una colonia di egrette”: Su che cosa taci, maestro? un “sputa il rospo” per non lasciare vincere il silenzio, per non fermare il flusso della verità e la ricchezza espressiva che si cela dentro di noi.

Tatiana Ciobanu