La discesa nella luce – Sorin Grecu

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Ho scoperto e desidero far scoprire anche ai lettori italiani questo poeta ribelle della letteratura europea. Le sue poesie, anche se potrebbero sembrare frutto dell’immaginazione malata, realizzano una radiografia precisa e dettagliata della vita, non solo quella attuale. Potrei osare a dire che il poeta riesce a tracciare e delimitare quello che vede e sente con la precisione del bisturi, eseguendo un’autopsia a regola d’arte dei nostri giorni.

L’aspetto caratteriale critico di Sorin Grecu risiede nella sua esperienza professionale. Infatti, Grecu firma numerosi libri che portano la sua impronta di giornalista di inchiesta, attività che l’autore ha svolto per ben trentadue anni preso alcune testate giornalistiche molto importanti, ma anche preso i notiziari di ProTV Cluj[1]. Le sue qualità di reporter non si smentiscono nemmeno quando i versi ricercano la verità nascosta ai suoi propri occhi, scegliendo in questo modo di “discendere nella luce” anche nel momento inevitabile del trapasso. Ovviamente, si tratta di questioni di libero arbitrio.

Attraverso le sue poesie cerca di far pace con i suoi errori di gioventù e con la trepidazione della carne e tenta di perdonare sé stesso per essere perdonato. Non ha paura di essere considerato un bizzarro e urla la sua verità nonostante le conosciute ripercussioni che attendono, senza ombra di dubbio, tutti quelli che hanno il coraggio di esprimerle.

Sorin Grecu usa il suo occhio interiore per esplorare questo incubo distopico in cui siamo immersi senza apparente possibilità di scampo.

Come un Dante moderno, attraversa quella selva oscura che lo porterà al Momento tanto atteso e che molti sembrano non percepire, ma che Sorin Grecu vede con la stessa limpidezza di un chiaroveggente.

Non usa un linguaggio stilizzato, ma sciocca con le sue provocazioni linguistiche che possano risultare aggressive, ma mai oscene. Lui sa di non essere morto, proprio grazie a quella terribile curiosità che lo divora e gli fa fotografare la Madonna con il telefono. Ne è convinto che Dio ha in serbo, per lui, quella reputazione miracolosa che gli è stata negata qui, in questo mondo dove alcuni inquilini segreti abitano la sua casa.

“…è uno spirito irrequieto/ un’entità/ un alieno che/ chissà da dove/ da quali viaggi astrali lo hai trascinato con te/ ed è rimasto attaccato, come un cane randagio/ alla tua anima indulgente e primitiva…” (L’inquilino segreto)

Come un detective dei film polizieschi americani, il poeta ti farà sentire come se fossi lo spettatore in ombra di un viaggio in serie, un’avventura che non finirà mai.

Se Sorin Grecu, con il suo modo impavido di mettere per iscritto la sua storia e la sua anima, non si è tirato indietro dal farlo, perché tu, lettore, dovresti prendere questo libro per poi riporlo sullo scaffale della libreria dove si trova esposto?

Quale dovrebbe essere il motivo che ti spinge a non prendere questo libro in mano per sfogliarlo, leggerlo e comprenderlo in ogni sua sfumatura?

Roxana Lazar

[1] Canale Tv locale in Cluj, Romania

Descrizione

La discesa nella luce di Sorin Grecu – maturità poetica e sperimentale in termini di elevata esplorazione tematica, Sorin Grecu ci conduce alla luce interiore, partendo da una quotidianità angosciosa, offrendoci vie di fuga…

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